Recensione “La leggenda del ragazzo che credeva nel mare” di Salvatore Basile

Buona sera a tutti, oggi recensiamo la seconda opera di uno scrittore bravissimo che già avevo avuto modo di apprezzare due anni fa con il suo primo romanzo.

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Titolo: La leggenda del ragazzo che credeva nel mare

Autore: Salvatore Basile

Casa editrice: Garzanti

Disponibile anche in ebook

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Scheda dell’autore

Salvatore Basile napoletano trapiantato a Roma. Sceneggiatore e regista. Il suo primo romanzo si chiama Lo strano viaggio di un oggetto smarrito e ha vinto il premio Fenice Europa 2007 ed è stato finalista al premio Flaiano.

Recensione

Marco ha 18 anni, è orfano, fa le pulizie in un centro sportivo e condivide la casa con un amico. Durante un turno di pulizie decide di provare a tuffarsi da quel trampolino da cui vede ogni giorno allenarsi tanti ragazzi tra cui Virginia, una ragazza di cui si è innamorato.

Una sera è proprio lei a scoprirlo, ma invece di denunciarlo lo invita ad una gita al mare. Quel giorno si trasforma in tragedia perché Marco cade da uno scoglio e si ferisce gravemente. A seguito di questo incidente Marco necessita di fisioterapia che eseguirà con Lara, una donna misteriosa, dal passato non chiaro, che decide di portarlo nel suo paese natio, Sarcola, con la scusa che quel posto lo aiuterà a rimettersi prima. In realtà le vere ragioni sono altre. Lì incontrerà Antonio, un uomo importante per entrambi.

Questo è il secondo capolavoro di Basile. Quando ho letto Lo strano viaggio di un oggetto smarrito mi sono immediatamente innamorata della sua scrittura. Non a caso Basile ha sceneggiato le fiction più amate dal pubblico televisivo.

La stessa cosa è accaduta con La leggenda del ragazzo che credeva nel mare. Un viaggio nella vita di un ragazzo, e nel suo dolore che si mischia al dolore di un uomo segnato dalla morte della propria moglie e non solo. (Non voglio svelarvi troppo).

La scrittura scorrevole e profonda fa immergere il lettore senza che abbia la possibilità di smettere se non alla fine del libro.

Commovente ed emotivamente forte. Durante la lettura mi sono trovata più volte ad essere travolta dalla storia a tal punto da sentire la risacca del mare nelle orecchie, l’odore di salsedine nelle narici e il sale marino stesso sulla pelle.

Una storia ricca di significato, basta poco per immedesimarsi nelle vite dei protagonisti. Ognuno di noi ha una paura o un dolore che porta nel cuore, la parte difficile non è sopportarlo, ma superarlo.

In ultimo, così come speravo in una trasposizione cinematografica del primo libro, mi auspico lo stesso per La leggenda del ragazzo che credeva nel mare.

Buona lettura.

Ps: Caro Salvatore non farci attendere troppo per il terzo capolavoro.

Enrica Leone

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